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Intervista a Nadia Neri, 8° nei 400 Promesse Indoor agli Italiani 2015

Ottava con il tempo di 58″83 nei 400 indoor (nuovo personale indoor di circa un secondo) agli Italiani Promesse, abbiamo sentito Nadia Neri dopo la gara e ci ha raccontato le sue sensazioni.

Soddisfatta della prestazione (tuo nuovo personale indoor)? Pensavi di fare meglio? Tatticamente hai fatto la gara che volevi fare?
“Sì, sono molto soddisfatta. Sono partita con l’idea di testare la forma fisica piuttosto che ambire a una Finale che, visti gli accrediti, vedevo difficile da raggiungere. Sono nel pieno della preparazione invernale, che non ho voluto interrompere in previsione delle gare outdoor, e questo mi pare un test più che buono per i miei standard. Per quanto riguarda la tattica, ho pensato di passare abbastanza spedita alla corda per non farmi imbottigliare ma è sempre tutto relativo : mi concentro sui blocchi e a seconda di come mi sento dopo lo sparo valuto.”

Ti sei trovata subito a tuo agio in questa gara che è stata la prima del 2015? Hai avuto difficoltà dovute al non aver affrontato i 2 giri di pista da un anno? 
“Le gare indoor non sono mai state il mio forte e forse avrei avuto bisogno almeno di una prova per prendere confidenza con i due giri ma, purtroppo, la Sardegna non offre impianti che lo consentano e, comunque, come ripeto, si trattava di un test.”

Nel 2014 sei riuscita a ottenere i tuoi personali nei 100, nei 200 e nei 400 metri. Cosa ti aspetti dal 2015 come tempi?
“Nel 2015 spero di dare una bella limata al personale dei 400, dal momento che l’anno scorso ho viaggiato su tempi fatti anni fa. Poi altri personali sono sempre ben accetti! Speriamo!”

Dobbiamo aspettarci di vederti in qualche nuova disciplina?
“Forse nel salto in alto, quel 1.07 non mi rappresenta, punto a un 1.10 in sforbiciata.”

Dedichi questi risultati a qualcuno in particolare?
“Sì, al mio fantastico ragazzo (ndr, Gigi Becca) che ogni giorno mi accompagna al campo e mi sprona a non mollare anche quando mi sento a terra. Ho un bravissimo allenatore (ndr, Pompilio Bargone) che mi segue a distanza da Cagliari e un ottimo supervisore a Sassari, il mio Gigione.”

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