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La Sardegna torna veloce e vincente con Filippo Tortu

Gli anni ’90 sono stati gli anni d’oro della velocità sarda. Erano gli anni in cui la staffetta veloce, la 4×100, era soprannominata la “sardo per cento”. Erano gli anni di Sandro Floris, Gianni Puggioni, Giorgio Marras, Nicola Asuni. Negli anni successivi, per tanti motivi, l’Atletica Italiana e quella Sarda hanno subito un declino. La nostra Isola non è più riuscita a “produrre” un velocista assoluto, nonostante tanti talenti che però si sono fermati sostanzialmente alle categorie giovanili.

Negli ultimi mesi lo scenario della velocità italiana ha visto nascere una nuova stella: Filippo Tortu. Velocista dell’Atletica Riccardi Milano (storico e pluri-vincente sodalizio meneghino), di chiare origini sarde, Filippo ha l’Atletica nel sangue per tradizione familiare: papà Salvino ha iniziato con l’agonismo a 36 anni e vanta personali di 10”8 sui 100 metri e 22”41 nei 200 metri, oltre a numerosissimi titoli italiani e record nazionali master sui 60, 100 e 200 metri; il fratello Giacomo, anch’egli velocista classe 1993, ha personali da 7”10 sui 60 piani, 10”85 nei 100 metri, 21”48 nei 200 metri e 48”67 ne9 400 metri.

Negli ultimi mesi il palmares di Filippo si è rapidamente arricchito: Campione Italiano Cadetti 2013 sugli 80 piani (9”09), Campione Italiano Allievi Indoor 2014 sui 60 piani (6”95). Nei giorni scorsi Filippo ha difeso i colori della Nazionale Italiana agli European Youth Olimpic Trials che si sono disputati a Baku per assicurarsi l’accesso alle Olimpiadi Giovanili di Nanchino. Filippo è stato schierato sui 100 e sui 200 metri: 10”79 in batteria e accesso in finale, nella quale si migliora ulteriormente e abbassa il personale a 10”72, conquistando il bronzo. Successivamente, sui 200 metri, Filippo stupisce ancor di più: 21”72 in batteria (nuovo personale) e vittoria in finale con 21”54. Cosa più importante, pass per Nanchino. Nelle statistiche italiane il giovane Filippo diventa il terzo allievo primo anno di sempre sui 100 metri (dietro Giovanni Galbieri e Andrew Howe) e il secondo allievo primo anno di sempre sui 200 metri (dietro Andrew Howe). Numeri da predestinato. Le impressioni degli amici tecnici che ne hanno ammirato le doti nella corsa ad Ancona durante le gare indoor mi avevano colpito. Così come mi ha colpito l’attaccamento alla nostra Isola.

Nelle righe seguenti vi attende la sua intervista che vi consiglio: educazione, umiltà, gioia e orgoglio in un ragazzo così giovane e così talentuoso dovrebbero essere d’insegnamento a tanti che camminano a un metro da terra per aver vinto una gara provinciale. Campione si nasce e si cresce, con i giusti maestri.

Cosa hai provato non appena hai superato il traguardo e ti sei reso conto di aver vinto i 200 metri ai Trials dell’European Youth Olimpic? E’ stata una gioia immensa: mi sono reso conto che tutto il lavoro e i sacrifici che ho fatto durante l’anno mi hanno ripagato pienamente. E, subito dopo, ho rivolto lo sguardo ai miei amici che dalla tribuna mi sostenevano con un forte tifo: è stata la prima volta che ho esultato alla fine di una gara.

Il bronzo nei 100 metri ti ha dato una carica in più nel mezzo giro di pista? Il terzo posto, per me inaspettato, mi ha fatto capire che era possibile andare a Nanchino.

Tu e i tuoi giovani compagni di Baku potreste essere il futuro dell’Atletica Italiana: cosa provi nel vestire la maglia azzurra della Nazionale? Vestire la maglia azzurra è stato un vero onore per me. Indossarla in pista mi ha dato la motivazione necessaria a fare quello che ho fatto.

I tuoi prossimi impegni saranno i Campionati Italiani Allievi e i Giochi Olimpici Giovanili: quali sono le tue aspettative? A Rieti punterò a confermare quanto fatto a Baku, mentre a Nanchino spero in una finale.

Seppur su distanze differenti (lo scorso anno eri cadetto) il salto di qualità rispetto allo scorso anno è evidente: quali sono i motivi secondo te di questi miglioramenti? I miei allenamenti sono tutti concentrati in modo ossessivo sulla tecnica, correggendo qualche difetto sono migliorato moltissimo.

Qual’è la distanza che senti più tua? La gara nella quale vado meglio sono sicuramente i 200 metri ma la mia preferita resta in assoluto quella dei 100 metri.

Considerando solo gli allievi primo anno, sei il terzo miglior italiano di sempre nei 100 metri (1° Giovanni Galbieri, 2° Andrew Howe) e il secondo nei 200 metri (1° Andrew Howe): che effetto ti fa essere lì tra i migliori di sempre? Provo stupore nel vedermi tra i primi di sempre, più che altro sono sorpreso di essere riuscito ad avere questi risultati cronometrici così in fretta.

Sei al primo anno della categoria allievi, all’inizio del tuo percorso da atleta: dove speri e dove pensi di poter arrivare? Il mio sogno è quello di partecipare alle Olimpiadi o a un Mondiale.

Perché un ragazzo con le tue eccellenti doti atletiche sceglie l’Atletica e non altri sport? Quanto ha contato in questa scelta la tua famiglia? Ho scelto l’Atletica per vari motivi… Soprattutto per i valori che insegna e per il fatto che essendo uno sport individuale i miei unici “avversari” sono il cronometro e i miei “limiti”. È stata proprio la mia famiglia ha indirizzarmi, poiché mio fratello e mio padre sono due velocisti. Nel corso di questi anni mi hanno molto incoraggiato. Inoltre vorrei ringraziare la mia società che mi ha supportato e mi ha dato molta fiducia soprattutto in questa stagione.

Recentemente hai ribadito il tuo sentirti sardo. Orgoglio non comune, almeno alla tua età. Qual’è il legame che senti con l’Isola? Il legame che ho con la Sardegna faccio fatica a definirlo. Lo considero qualcosa al di là di tutto. In Sardegna mi sento veramente a casa e provo una profonda tristezza nel vederla solamente un mese all’anno. Ma sono orgoglioso di essere sardo, tanto da considerarmi al 100% gallurese malgrado il dispiacere del ramo brianzolo della mia famiglia.

Non hai mai gareggiato in Sardegna, pensi che riusciremo a vederti a breve calcare le nostre piste? Uno dei miei più grandi desideri é quello di gareggiare in una delle tante piste sarde, ma non ne ho mai avuto l’occasione: appena ne avrò una sicuramente la sfrutterò al meglio.

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